Progetto “Essere differenti è normale”: un invito a guardare le fragilità con occhi diversi
Data: 16/02/2024
Un incontro coinvolgente ha visto protagonisti nella mattinata del 14 Febbraio gli alunni di seconda A e seconda F della secondaria di primo grado. Carlo Antonini, docente universitario e ricercatore scientifico dell’università di Milano-Bicocca, ha dialogato con i ragazzi sul delicato tema della disabilità nell’ambito del progetto “Essere differenti è normale”. Una questione che lo riguarda da vicino, essendo nato senza uno degli arti superiori. Un limite? “Non l’ho mai vissuto come tale, anche se ci sono state circostanze, come quando i miei amici scorrazzavano in motorino, che ho provato sconforto”. Fondamentale però il supporto della sua famiglia, in primis sua madre che ha fatto di tutto per permettergli di avere la prima protesi quando aveva pochi mesi, poi tutti i suoi cari che hanno compreso l’importanza di condividere la loro storia con altre famiglie. Così è nata nel 1986 l’associazione Raggiungere che oggi riunisce 200 famiglie e persone con disabilità agli arti; un sodalizio di cui Carlo è vicepresidente e partecipa attivamente agli incontri con la moglie e i due figli (Luca è alunno di seconda A). “Dagli anni ottanta a oggi la percezione della disabilità è cambiata, ma dobbiamo sempre evitare due rischi: considerare i disabili eroi o esseri eccezionali e l’estremo opposto di nasconderla per vergogna” aggiunge il ricercatore. Il nostro Paese ha fatto molti passi avanti sul fronte del
sostegno alle persone con disabilità, ma “due sono le direzioni su cui lavorare: una legislazione più tutelante e un cambiamento culturale che nasce anche da legittima curiosità, spesso fondamentale per abbattere le barriere”. Gli alunni hanno posto al docente universitario molte interessanti domande alle quali lui ha risposto con grande disponibilità, affidando ai giovanissimi un importante messaggio: “Cercate sempre di maturare la sensibilità di comprendere le difficoltà di chi ci sta intorno. Solo così le fragilità divengono arricchimento. Non possiamo vincere qualsiasi limite. La sfida per tutti sta nel provare a capire di quanto possiamo superare i nostri limiti, senza dimenticare di guardare
le cose da un’altra prospettiva”.